(De)Genere

Volevo scrivere qualcosa sull’intervento di Raul Montanari, che dalle pagine di Satisfiction, la free press letteraria diretta da Gian Paolo Serino, propone per i suoi romanzi l’etichetta di post-noir.
Solo che da lì è scaturita una discussione talmente interessante che al quarto commento sono caduto in un sonno così profondo che è andata a finire che mi hanno seppellito vivo. Meno male che Kill Bill 2 ci ha insegnato come si esce da una tomba, altrimenti mica ero qui a scrivere.
A ogni modo, la chiusa migliore alla questione l’ha data Giampaolo Simi su Nazione indiana:

Se parliamo di post-noir saremmo inoltre di fronte al post di qualcosa che a malapena [nella letteratura di genere italiana] c’è stato.

Amen.

Però è affascinante l’entusiasmo che Serino ci mette nell’introdurre la discussione:

Una nuova definizione che vuole travalicare i generi, le gabbie giornalistiche ed editoriali e che, partendo dal carteggio tra Raul Montanari, Grazia Verasani e Gianni Biondillo, coinvolge scrittori, editori, lettori anche fuori dalla carta in un mondo che è davvero diventato post-noir.

Affascinante soprattutto quando ti rendi conto che Serino i generi ha iniziato a travalicarli in modo molto disinvolto. Per esempio, è convinto che Neil Gaiman sia un autore cyberpunk:

Forse Neil Stephenson?

ps: per carità di patria, taceremo sulla “provocazione” di Vasco Rossi, sempre sulle pagine di Satisfiction.

2 commenti

Archiviato in internet, Libri

2 risposte a “(De)Genere

  1. Uriele

    quello di Gaiman è post-pre-diadaonconsupertrafra-cyberpunk e chi non lo capisce e un non travalicatore di generi :D

  2. ste

    o forse (ma forse) non si ricordava il nome dell’altro autore cyberpunk famoso, quello che va sempre a braccetto con Sterling, quello con la G… mmm vediamo Gernsback no, troppo vecchio, Goodkind no troppo politico, Gaiman, si si dev’essere lui

Lascia un commento